PRIMA DI INTER-SAMP...

premessa...

SIAMO SOLI CONTRO TUTTI

Ma guarda un po' che strano...Cosi' com'e' successo contro il Siena,(a noi regalano un gol  ed alla Giuve 3),ecco che si ripropongono ,come i peperoni,gli aiuti alla squadra di Cobolli,subito dopo i favori a noi,e sempre,dico sempre ,  raddoppiati rispetto a noi...La chiamano sudditanza psicologica,e in effetti quest'anno  sta seguendo percorsi un po' tortuosi,ma la finalita' e' sempre la stessa:aiutare la squadra di Galliani e quella di Cobolli.Ci hanno provato col Milan.Ma  il Milan e' talmente ridicolo e inetto che anche con gli aiuti non riesce a fare molto.La Juve,invece ,e' una squadra che sugli aiuti ha fondato la sua storia,ha costruito una leggenda  su decenni e decenni di scudetti vinti a colpi di 1 a 0 seriali e campionati vinti all'ultimo secondo.E sono cose che da bambino o ti fanno diventare gobbo o antijuventino a vita.No,la Juve ha la grinta e il cinismo giusti per vincere ,con gli aiuti,gli scudetti. Ma non si puo' aiutare  in maniera troppo evidente ,per cui si aiuta un po' anche l'Inter,cosi' si puo' mascherare il tutto con la sudditanza psicologica,ma il vero disegno ,se un disegno esiste, e' il seguente:l' l'Inter non deve assolutamente ed in nessun modo vincere il quarto campionato di fila : si creerebbe un ciclo leggendario che consegnerebbe alla storia questa squadra,trasferendo l'interesse di un'intera generazione dalle due societa' del "patto scellerato",alla bellissima societa' di via Durini.Vi siete mai chiesti perche' non c'e' una  vera rivalita' fra il Bilan e la Giuve?Addirittura ora hanno qualcosa in piu' in comune:sono state entrambe in serie B.E la stampa in tutto questo ha un ruolo non affatto marginale. Quando un nostro campione non viene impiegato in campo ,subito giu' polemiche e processi "zizzaniosi"finalizzati a creare solo lotte intestine.Quando non gioca Ronaldinho,tutto normale.Quando Cobolli chiede  i due scudetti indietro perche' Moggi e' stato condannato a soli 18 mesi per fatti che non riguardano  calciopoli,invece di affibiargli  gli epiteti che si merita gli dedicano la prima pagina.Per non parlare di quello che stanno facendo a Mourinho. La sconfitta di Bergamo ha aperto un vaso di Pandora oceanico.Moratti ha cominciato a prendere le distanze dalla maggior parte della stampa.Anche lui non ne puo' piu'.E sinceramente anche noi.Siamo soli...soli contro tutti,come sempre.

Erody

 

INTER-SAMP (solo).1-0

HANNO REINTRODOTTO IL TERZO TEMPO

La regola principale del calcio dice che la squadra che fa piu' gol dell'avversario vince la partita e si becca tre punti in classifica.E questo vale per la Juve,vale per il Milan,vale per il Cagliari.,ecc.Non vale per l'Inter.L'Inter ,come la boxe,deve anche vincere ai "punti" e non solo:deve inoltre evitare contatti sospetti in area di rigore,perche' se no il giornalista RAI e Mediaset, prezzolato dalle squadre del patto scellerato, ti monta su la polemica della settimana. Insomma l'Inter deve STRAMERITARE di vincere la partita altrimenti sono polemiche per tutta la settimana.Che la Juve non abbia vinto ai punti ieri nessuno dei giornalisti  lo ha sottolineato. Erano tutti intenti ,i leccaculo,a festeggiare il primato in classifica dei gobbi,talmente contenti che hanno messo i bianconeri sopra a tutto,senza la minima considerazione di chi ,primatista ,aveva una partita in meno...Neanche un po' di rispetto..Sciocchezze,direte voi...ma sono queste piccole cose che dimostrano la teoria esposta nell'articolo precedente...E Mourinho questo  lo ha capito da tempo e lo ha finalmente detto a tutto il mondo ...Sono tre giorni che i pianti di Rosella e i tam tam continui di chissa' quale sudditanza verso l'Inter stanno creando il clima di tensione che e' sfociato in quella reazione giustificatissima del nostro coach. Mourinho si e' fatto espellere prima che succedesse a qualche suo giocatore. Ha detto all'arbitro,ma  sotto sotto lo diceva a Collina,famoso Milanista,pardon arbitro,cha aveva paura di prendere decisioni che andassero a favore dei nerazzurri. Un arbitro senza esperienza,con il fiato sul collo dell'osservatore Collina  sugli spalti di San Siro,ha permesso che si giocasse al massacro ,favorendo un  gioco "molto maschio"della solita squadra che ,chissa' perche' ,solo con l'Inter decide di dare l'anima in campo,e diventare una squadra perfetta. Non e' la prima volta che questo succede e purtroppo non sara' l'ultima...Ma Mourinho ha anche detto che se la Samp avesse pareggiato,probabilmente non avrebbero concesso il terzo tempo,cioe' sei minuti.Sei minuti...neanche nelle piu' indicibili catastrofi hanno dato tanto...Se Mourinho ha detto questo significa che la teoria spiegata nella premessa e' fondata.E allora diventa sterile persino parlare della partita in se'.Del fatto che Maicon ,pur tra mille difficolta',ha fatto quello che ha sempre dimostrato di essere,cioe' il vice genio.O del fatto che Mancini non si e' dimostrato all'altezza del compito affidatogli,quello di seconda punta piu' veloce e pronta agli inserimenti in diagonale per interagire con Adriano;e che con un centrocampo a cinque della Samp,sarebbe stato masochistico far giocare anche Crespo o Cruz. Forse Figo ,in condizioni migliori,sarebbe potuto entrare prima,ma appunto,non sappiamo in che condizioni fosse.Non era facile per una squadra muscolare come la nostra ,opporsi ad un centrocampo a cinque,chiuso,fresco e veloce, e guidato da un grande allenatore come Mazzarri.Tuttavia abbiamo creato parecchie occasioni,farcite da episodi sfortunati,ma coronate da tre punti meritatissimi.Certo,ora i giornalisti di RAI e mediaset non saranno felici.La RAI,poi ha ostentato una faziosita'scandalosa.Il rigore inesistente tra Cordoba e Pazzini lo hanno fatto rivedere 500 volte (quello su Jovetic della Fiorentina di ieri solo accennato)e non sono riusciti  a cavarne un ragno da un buco.Poi,all'improvviso,Tombolino Tombolini ha detto che era rigore.Forse nel contratto della RAI con Teocoli (che con la sua presenza dovrebbe garantire maggiori ascolti di Controcampo) c'e'  la clausola di essere anti-interisti a tutti i costi....Ma noi andiamo avanti,soli contro tutti ,nonostante tutto, e la ragione di tutto questo c'e' ma ve la dico un'altra volta...

Erody

 

IO STO CON ADRIANO

e' strano....di solito i falli a palla inattiva sono quelli piu' sanzionabili con la prova tv....dalla foto della Gazzetta,,invece, si vede chiaramente quanto l'avversario di Adriano si avvinghi al nostro,e lui ,non essendo chiaramente gay,la prenda come una molestia sessuale ;percio' cerca di trovare la soluzione piu' adatta per liberarsi del culattone :l'idea del pugno e'  la prima che gli e' venuta in mente ...risultato :tre giornate al miglior giocatore dell'Inter del momento.Meditate,gente,meditate...

 

Mourinho: "Che squadra, che spirito"

Domenica, 25 Gennaio 2009 23:19:36
 

MILANO - Jose' Mourinho, intervistato ai microfoni di Sky Sport, commenta la vittoria sulla Sampdoria: "e' stata una partita difficile ma abbiamo vinto meritatamente, in un modo che mi e' piaciuto, con delle occasioni sfortunate e con un arbitro che preferisco non giudicare perche' altrimenti dovrei commentare anche le decisioni prese in altri campi, ieri e oggi pomeriggio".
L'allenatore portoghese espulso per proteste, commenta cosi' la decisione del direttore di gara Celi: "Sono stato cacciato perche' ho detto all'arbitro che aveva paura: ci sono stati tanti ammoniti, sei minuti di recupero nel secondo tempo. L'Inter era in difficolta' ed e' questo il solo motivo che giustifica cosi' tanto tempo di recupero. Se la Sampdoria avesse pareggiato prima dei minuti finali, non credo sarebbero stati cosi' tanti. Mi sembrava che Celi fosse sotto pressione. Dopo quello che e' successo ieri e oggi, l'ultima partita del weekend era la nostra, una squadra che aveva vinto contro la Roma con un gol in fuorigioco di 10 cm che ha fatto tanto parlare, ma se poi si giudicano le decisoni prese ieri e oggi pomeriggio...ma preferisco non dire nulla solo che l'arbitro di questa sera non aveva esperienza
e che aveva paura di qualcuno. Io sono stato cacciato nel momento in cui Stankovic ha fatto un tackle assolutamente regolare, ma se questo vale un cartellino rosso...ok. Ma e' stato comunque il primo arbitro a espellermi in Italia, quindi non lo dimentichero' mai. Come si chiama? (ndr.: sorride)".
Ma le parole piu' importanti di Jose' Mourinho sono solo per i nerazzurri: "La squadra e' stata esemplare dal punto di vista mentale, ha lottato e ha dato la giusta risposta ai problemi che sono venuti fuori questa settimana. Sono stati bravissimi ".
Adriano ha realizzato il gol partita: "Se e' lui il vero acquisto di gennaio? Oggi si, domani vedremo".

 

  

unedi' 26 gennaio 2009

Braccati !

Inter-Sampdoria 1-0. Serie A, 1^ ritorno.

E' inutile nascondercelo: siamo come un cinghiale braccato. Forse anche ferito, ma pur sempre ancora una bestiaccia da prendere con le molle. Caso assai singolare nell'arte venatoria, il cacciatore (la Juve), precede il cane (il Milan). Fatto sta che la trappola allestita a San Siro dalla Sampdoria si e' rivelata insufficiente a domare il cinghiale. Cosi', proprio mentre si preparavano a chiuderlo in un anfratto, cacciatore e cane, se lo son visti sfuggire di potenza (Adriano) e d'agilita' (Julio Cesar), perdendolo nuovamente di vista.
Mi ero ripromesso una rappacificazione con Adriano qualora le case fossero andate come sono andate e non intendo rimangiarmi la parola: bentornato, benedetto ragazzo! Riconosco che una certa dose di impegno non e' quasi mai mancata quest'anno, ma si sa...quando non la butta dentro, per un attaccante, il solo impegno e' ben poca cosa. Adesso anche i gol stanno arrivando, e questo co la Samp e' oro colato e vale per intero i tre punti. Quindi: grazie. Se saremo ancora in pochi. oggi, a pensarla cosi' , e' solo perche' la prestazione della squadra e' stata mediocre, ma insomma, se non altro sul fronte Adriano, le notizie sono confortanti. Mourinho decide sul nome da sostituire ad Ibrahimovic in maniera singolare, tanto per non smentirsi: no Balotelli (l'ostracismo continua...), no Cruz, no Crespo. Decide per un improbabile Mancini, con non meglio specificati compiti di "assistente in attacco" di Adriano. Neanche stavolta, pero' l'ex romanista riesce a squarciare quel velo che lo opprime dall'anno scorso. Forse l'intento era quello di evitare l'ammassamento in avanti, poiche' la Samp parte in emergenza difensiva, ma la mossa ha l'effetto collaterale di anestetizzare il nostro attacco, gia' orfano del suo campione. Il gol di Adriano, verso la fine del primo tempo, promette di "aprire" la partita. Che in effetti per l'Inter si mette benissimo sul piano tattico: la Samp dovra' necessariamente recuperare scoprendosi, ma nel frattempo perde altri due pezzi dietro, restando con centrocampisti ed attaccanti a cercare il pareggio. A me, seduto in poltrona, pare la situazione ideale per castigarli in contropiede e seppellirli di gol. Sul campo invece, (...ci credereste?), le cose vanno diversamente, a conferma di un periodo non certo positivo. Forse la stanchezza, forse il nervosismo, forse la paura. Fatto sta che si soffre. E se all'ultimo dei sei (6!) minuti di recupero, Julio Cesar non ci mette la pezza, gli sforzi della samp sarebbero stati premiati. Diciamocelo francamente: stavolta e' andata bene, ma non ci siamo. Si tira avanti con l'impegno e l'indubbio spessore dei singoli...ma il gioco non c'e'. Allo stato attuale, inoltre, i nostri inseguitori hanno anche un'altra carta da giocare: la tranquillita'. Nel nostro mazzo non c'e' piu', e' inutile cercarla. L'abbiamo persa per colpe esterne ma anche nostre. L'avevo detto a settembre, in epoche non sospette, ed ora ci siamo dentro fino al collo: Mourinho ha esaurito anche i bonus di simpatia dopo che quelli di allenatore "Special One" li aveva esauriti da tempo. Oltre che sul campo, credo stia perdendo colpi anche nell'ambito che piu' gli si addice(va): quello della comunicazione, del carisma, del fascino mediatico.
Urge recuperare in fretta la tranquillita', un decoroso spessore di gioco, la brillantezza nei singoli.
Mica poco. Abbiamo tempo, pero'. E non e' neanche detto che per gli altri debbano sempre essere rose e fiori. Per il momento aggrappiamoci ad Adriano, a Maicon, a Julio Cesar.
Caro
Lula, tienitelo pure Cesare Battisti. L'importante e' che ci hai mandato questi tre.

Veleno61

 

 

 

EDITORIALE | ARBITRI O GIOCATORI NON C'E' DIFFERENZA

 

Scritto da|Dennis Magri'
Lunedi, 26/01/2009 - h.23:00

 

La frittata arriva proprio durante il dolce. Sono qui a discutere oggi, con voi, della grande crisi arbitrale, che come e

videnzia la mia metafora, e' arrivata nel momento dove gli arbitri stavano cominciando ad aggiustare la mira.
Eh si, perché sembra ingiusto dare tre turni ad Adriano, e nessuno agli arbitri Banti ( che annulla un gol regolare al Genoa, gol che poteva portare i tre punti alla squadra di Gasperini), Romeo (che in Lazio-Cagliari assegna tre rigori dubbi), Morganti (che convalida il gol di Mexes in netto fuorigioco e annulla quello di Zalayeta, che a mio avviso prende col petto), Velotto (Che regala un gol al Palermo, il primo, quello di Simplicio, in cui si vede chiaramente, che la palla non supera la riga di porta) e Saccani (che fa clamorosamente vincere la Juventus, non concedendo un rigore alla Fiorentina, e in piu' annullandogli un gol regolare)
Negli ultimi anni, si e' arrivati ad un tasso altissimo di errori arbitrali, e non capisco ancora, perché non si prendano provvedimenti.
Errori che oggi costano caro, vedendo soprattutto le dimissioni dalla guida di presidente del Napoli da parte di Aurelio De Laurentis dopo il bruttissimo arbitraggio di Morganti in Napoli-Roma, e i continui cambi di allenatori alle guide dei club.
Concludo dicendo che si devono applicare regole dure e severe sia per giocatori, che per allenatori, che per arbitri, per coloro che sbagliano, del resto, la legge e' uguale per tutti…

 

Inter Sampdoria 1-0

Gennaio 26, 2009
 

Mah, onestamente non riesco a trovare un solo motivo per cui non ci debbano criticare per la partita di ieri. Senza Ibra davvero e' un’impresa risultare minimamente pericolosi e non a caso il goal e' venuto fuori da una perla di Maicon (favorito da un rimpallo) terminata poi con un gran stacco di Adriano. Ecco Adriano, forse la sola nota positiva di questa serata; l’Imperatore ha lottato per 90 minuti, ha fatto goal e si sono riviste alcune sue famose bombe. La mira migliorera' ma cosi' e' un giocatore.

Ora bisogna mettersi daccordo sull’approccio che dobbiamo avere per giudicare questa Inter: il fatto incontestabile di essere primi in campionato, in semifinale di Coppa Italia, qualificati in Champions e vincitori della Super Coppa Italiana e' un’argomentazione che giorno dopo giorno inizia a perdere di efficacia difronte a queste prestazioni. Diciamocelo senza ipocrisia: quella di ieri e' stata forse la peggior Sampdoria degli ultimi dieci anni dove l’Inter “normale” degli ultimi 3 anni non le avrebbe fatto passare la meta' campo. Ieri alla fine sono arrivati i tre punti anche grazie alla paratona di Jc nel finale. A prescindere dalla vicenda Balotelli, ieri e' stato cosi' “speciale” tenere nel secondo tempo Cruz e Crespo in panchina visto i problemi difensivi della Samp? Inoltre e' il caso di preoccuparsi per questa condizione atletica precaria di tutto il centrocampo (che cammina) oppure il calo e' stato ampiamente previsto e programmato per Gennaio a favore di una primavera piu scattante? Ai posteri l’ardua sentenza

 

statua di cera del Mou al museo delle cere di Londra - grazie a Daniele per la gentile donazione

Quella scesa in campo nel cuore della Padania oggi pomeriggio non era la mia squadra. Anzi, non era proprio una squadra. Quindi non ho nulla da dire; un silenzio vale molto di piu' di tante parole

O’ Sistemone Ed I Poteri Forti…
 

26 gennaio 2009   18:52.08

Scritto Da Riccardo Robotti

 

Essere interisti da un po’ di tempo a questa parte e' una autentica prova di fede. Qualche anno fa', il sistema mediatico che stando alle intercettazioni era ben consapevole di come funzionavano certe cose fuori dal campo, non esitava a sbeffeggiare la societa' Inter ogni qual volta ve ne fosse la minima opportunita' : trasmissioni a tema, gag televisive, persino libri di barzellette e manuali di sopravvivenza. L’Inter era una barzelletta, come Pierino la peste o i Carabinieri. Poi, come tutti ben sapete, arrivo' Calciopoli.

Bene, Calciopoli che cos’era,concretamente? Si puo' dire che Calciopoli era un sistema che al suo interno annoverava due sottosistemi : quello arbitrale, che funzionava sulla base di promozioni che venivano conseguite dai direttori di gara piu' ligi alle direttive di palazzo, e quello mediatico, che proteggeva il primo. Premettiamo una cosa : il piu' grave in assoluto, dei due, era il primo, cioe' quello che riguardava l’universo arbitrale, poiche' quello in grado di sconvolgere i risultati delle partite in maniera diretta, mentre il secondo (quello mediatico) non poteva che far leva su un generale senso di collusione e connivenza.

Una connivenza servile, viscida, telecomandata, subdola. Il sistema mediatico sapeva tutto e taceva, proponendo uno spettacolo per il quale incassava (ed incassa tuttora) notevoli introiti non curandosi del fatto di predere in giro milioni di utenti. Anzi, il sistema mediatico contribuiva enormemente allo sviluppo delle malefatte di Moggi,Galliani &Co., che venivano coperte da luoghi comuni indirizzati in due sensi : proteggere mediaticamente Milan e Juve, e prendersela con l’Inter. Un’Inter che veniva criticata e derisa da persone che ancora oggi sguazzano nel sistema mediatico pur conoscendo tutto cio' che accadeva dietro le quinte.

Orbene, tutto cio' che e' accaduto e sta accadendo sotto il profilo giudiziario e' riuscito solo parzialmente a smantellare Calciopoli. Perche' se da un lato, almeno personalmente, si puo' ritenere che la classe arbitrale sia stata in qualche modo ripulita, e la sensazione deriva dal fatto che dietro agli errori arbitrali (in quanto equamente distribuiti) non ci sia un disegno oscuro volto a favorire Tizio piutosto che Caio, dall’altro possiamo dire che l’altro sistema (quello mediatico) si e' addirittura rafforzato.

La casta dei giornalisti e degli editori, in Italia seconda solo a quella dei politici, ha fatto gioco di squadra e mai come nei tempi piu' recenti e' unita verso il solito obiettivo, cioe' proteggere determinati interessi che rappresentano al contempo evidenti patti commerciali (Mediaset-Fiat-Capitalia) e andando contro chiunque solo osi pensare di fare le cose diversamente da come sono funzionate tra gli anni ‘80 ‘90 e ‘00, quando le torte erano spartite e le pacche sulle spalle non si contavano. L’Inter, che prima di Calciopoli non era in grado di essere competitiva nemmeno quando Moratti ogni tanto azzeccava le proprie scelte (non dimentichiamoci che certi errori sono stati compiuti in prima persona, indipendentemente da Moggi o non Moggi), a partire dall’estate 2006 si e' vista mutare radicalmente la propria posizione nel sistema calcistico italiano, divenendo inevitabilmente il punto di riferimento almeno a livello nazionale.

Cio' non ha impedito, comunque, alla casta mediatica di proseguire nei propri piani, e se un tempo la cosa era quasi un gioco con cui dilettarsi quotidianamente, da tre anni a questa parte il vento e' cambiato : come si fa' a criticare una squadra che primeggia costantemente in tutte le competizioni nazionali? Come si fa' a mandare avanti gli interessi derivanti dal patto commerciale? Semplice, evolvendosi. Probabilmente tutti gli interisti ormai si sono accorti del trattamento mediatico che viene riservato dai media alla propria squadra del cuore, e chi non se n’e' ancora accorto e' perche' probabilmente preferisce fare come le tre scimmie che non vedono,non sentono e non parlano. Un trattamento mediatico che bene o male funziona sempre come al solito, nel senso che gli obiettivi sono sempre i soliti e solo le regole sono diverse.

Avete notato in quei rari casi in cui l’Inter pareggia o addirittura perde cosa succede? Un macello : l’allenatore litiga con i giocatori, i giocatori piangono dal presidente, il presidente destituisce l’allenatore di alcuni poteri, l’amministratore delegato si fa' la figlia del magazziniere e via dicendo. Insomma il caos regna sovrano. Avete notato cosa accade quando, per caso, c’e' un errore arbitrale a favore dell’Inter e a come questo viene trattato diversamente se favorisce altri club, magari quelli allineati al patto commerciale? Avete notato cosa accade quando un membro della rosa viene escluso dai convocati e/o titolari e alle differenze di trattamento mediatico se quel giocatore escluso e' tesserato per uno dei suddetti club?

Possiamo fare molti altri esempi, ma la sostanza non cambia : in tutti gli altri club c’e' sempre positivita', all’Inter deve esserci quotidiana polemica. Sui risultati se sfavorevoli. Se sono favorevoli, sul gioco. Se il gioco non e' male, ci sono dei casi umani. Se non ci sono casi umani, bisogna crearli. Se manca fantasia, parte l’intervista ad un addetto ai lavori che dice qualcosa da poter leggere contro l’Inter. Nelle settimane in cui serve creare un po’ di scompiglio, perche' magari i club che non riescono a raggiunger l’Inter sul campo vorrebbero un po’ di tranquillita' e al tempo stesso creare polemica ai rivali, tutte queste cose gravitano contestualmente intorno al pianeta Inter.

Piena solidarieta' a Maicon e Mourinho : leggendo giornali o guardando la tv, sembra che l’Inter sia terza in classifica, fuori dalla coppa Italia, fuori dalla Champions e condannata per frode sportiva. Eppure non si sta' parlando di Milan, bensi' di una squadra che e' in corsa per tutti gli obiettivi stagionali. Una squadra che sta' vivendo un periodo di difficolta' fisica piu' che psicologica, come ce ne sono tanti durante la stagione per tutte le squadre, Milan e Juve comprese. Tutto, invece, e' quotidianamente studiato a tavolino per creare la polemica, anche tra i tifosi nerazzurri, al fine di raggiungere un’ isteria collettiva che poi puntualmente si riversa tra gli spalti di San Siro.Ora, non mancano persone che in questa continua ricerca della polemica sbagliano, eccedono, e la fanno fuori dal vaso. Mourinho, in ordine alle sacrosante verita' dette in diretta nazionale nel postgara, subito e' stato bachettato dall’aziendalista per eccellenza, Ancellotti, proprio quello che nell’adempimento del dovere quotidianamente rinuncia alla liberta' di pensiero. Il Carletto nazionale dice :”Mourinho ha sbagliato a dire certe cose all’arbitro”. Peccato che tutti, volutamente, omettano di ricordare le sue esclamazioni in un Lazio-Milan della stagione scorsa. Ah, giusto, lui e' un tesserato della societa' “che non parla dei direttori (quando arbitrano favorevolmente,ndr)”.

Cosi', ridimensionati i casi Mourinho con la stessa rapidita' con la quale si ritrae la mano dopo aver scagliato il sasso, a inasprire i toni polemici arriva l’amicone del sistema Lo Monaco, che ormai ha ereditato il trono di Zoro. E cosi', tra una bastonata tra i denti e l’altra, ricorda a tutta la citta' di Catania (gia' nota alle cronache per gravissimi episodi di violenza) di andare allo stadio mercoledi' sera non per tifare la propria squadra, bensi' per scagliarsi contro quella avversaria, caso vuole l’Inter.

Ecco i virgolettati, a scanso di equivoci, ripresi da sportmediaset.it :” Ribadisco di non apprezzare particolarmente Mourinho - ha dichiarato Lo Monaco - ma sara' comunque accolto con il massimo perbenismo. Lui e l’Inter devono pero' sapere che si troveranno contro tutta la citta' di Catania…

Parole violente, non di certo da personaggio sportivo. Per quanto ancora sopporteremo tutto questo?

RICCARDO ROBOTTI

Gennaio 25, 2009 @ 19:04

Vogliono fermarci a suon di polemiche…

 

Lo scorso anno per poco non ci facevano perdere uno scudetto gia' vinto, i torti arbitrali subiti erano del tutto normali,  mentre episodi a favore erano scandali, Materazzi Mancini e Zanetti, ordinavano telefonicamente cocaina da un pregiudicato che frequentava l’ambiente interista , clamorose intercettazioni che uscivano alla vigilia di Parma Inter ultima e decisiva giornata di campionato, volte a destabilizzare l’ambiente e la squadra. Intercettazioni che subito i delusi Juventini fecero proprie per far pari con le loro, senza scomodare come fanno ormai da anni il passaporto di Recoba, diventato l’ultimo appiglo di una sqaudra inattaccabile.

Beh visti i frutti dati,  quest’anno hanno pensato di contrastare l’Inter non sul campo, ma come e' consuetudine in Italia, in un modo o nell’altro,  fuori dal campo, partendo molto prima, con un girone di anticipo.

A partire dalla Roma di coppa Italia, si e' gridato allo scandalo, un gol di mano di Vucinic e' stato trasformato in un rigore decisivo per la Roma e netto. Pronti dossier e letterine varie…

Il fuorigioco c’era pure ma credo sia un errore umano, lo scandalo piuttosto e' sentire continuamente quelli della Roma piangersi addosso, vedi le dichiarazioni della Signora Sensi di qualche settimana fa in cui si gridava allo scandalo per il nostro scudetto dominato dalla prima all’ultima giornata. O dei mugugni di fine partita dei vari Spalletti e Rosella Sensi, chissa' oggi come commenteranno il gol di Mexes praticamente identico a quello di Ibrahimovic in coppa italia.

Ecco perche' ogni anno andiamo a Roma , lasciamo li' 4 pere e andiamo via, perche' altro che piangere non sanno fare, arbitri e assenze e la favola del bel gioco, poi al ritorno vengono a Milano fanno la partita della vita contro una squadra decimata e in 10 fanno gli splendidi davanti la nostra porta e prendono un gol a 5 minuti dal termine, pero’…. si lamentano sull’espulsione di Mexes.

Nonostante le aspettative e il modo di vivere il calcio da parte dell’ambiente romano, basti pensare a radio tv e giornali dedicati, per diventare una grande squadra la Roma ha bisogno di altro…

Poi ecco il presunto spiffero dallo spogliatoio interista. Premesso che sono dell’idea che un allenatore che dice cose stile Juventus, la classica tiritera dei 3 scudetti non meritati per difendere quante piu' nefandezze hanno costernato l’ultimo decennio juventino, dal doping all’associazione a delinquere, dalle schede svizzere al mercato, dal mobbing alla nazionale, dai designatori agli arbitri…

solo in Italia e' pensabile che in una situazione del genere quella che si trovi a doversi giustificare e' l’unica squadra non invischiata in questo calderone, premesso questo, e' mia idea che un allenatore che si permetta di dire certe cose non debba essere l’allenatore dell’inter.

Fortunatamente Mourinho e' un uomo tutto d’un pezzo, ed oltre alla smentita ha annunciato la querela, credo in lui e in quello che dice, e credo anche che abbia ragione che se la crisi e' aver vinto la supercoppa aver cdentrato la semifinale di  coppa italia gli ottavi di champions e la leadership in campionato, ben vengano le crisi.

Si aspettano i processi , dopo aver collezzionato motivi di vergogna usciti fuori nelle varie intercettazioni di qualche anno fa, ora una condanna di Moggi fa cantare vittoria (non si sa per quale motivo), si aspetta di sapere cosa ne sara' dell’Illecito sportivo ed ecco che subito vengono chiesti i due scudetti detratti al popolo bianconero, sarebbe forse piu’ normale che l’Inter ne chieda altri due.

Si dice che non e' cambiato nulla, che l’Inter e' la nuova Juventus, Moggi parla di Inter Parma dello scorso anno, e fa ancora discutere un episodio in cui il diretto interessato tale Couto Fernando,  ammette serenamente a fine partita di aver toccato la palla con il braccio (sulla linea di porta) , eppure siamo ancora noi a doverci sentire in difetto.

Fortunatamente che tutto questo sconquasso tenga ancora aperto il campionato, la Juventus oggi ha gli stessi nostri punti pur disputando un girone d’andata ricco di stenti, belo vedere il modo con il quale si cerca di soprassedere al gol annullato a Gilardino e al rigore non dato alla Fiorentina, l’importante e' che il campionato sia aperto sino alla fine.

Spero solo che tutti questi continui attacchi ci rendano piu’ forti proprio come  e' successo lo scorso anno in un momento di piena difficolta' per noi. Stasera vedremo la risposta.

Giocheremo senza il nostro leader Ibrahimovic, Balotelli resta ancora fuori per scelta tecnica, il peso dell’attacco e' affidato ad Adriano che sta tornando in forma vicino a lui Cruz e sulla sinistra porbabile l’impiego di Chivu o l’ottimo Santon al posto dello svagato Maxwell, fuori anche Burdisso e Materazzi.

 

ARBITRAGGI

QUANDO IL GIOCO SI FA DURO (CIOE' ORA)

 

Sui fuorigioco di 1, 2, 5, 10 o 20 centimetri che siano, basta, io proporrei una moratoria. Bisogna accettare quel che vede l'occhio umano e la decisione, giusta o sbagliata che sia, come un imprevisto del Monopoli. I fuorigioco di Samuel (Inter-Roma) e Mexes (Napoli-Roma), con un cross che parte a cento all'ora e una mandria di giocatori che si catapulta sul pallone, li puoi vedere o non vedere - e fischiare o non fischiare - in una modalita' piuttosto random sulla quale prima o poi dovremmo tutti pacificamente convenire. O uno e' avanti di un metro, e allora se non lo vedi sei un coglione (quello di Maicon a Siena, macroscopico, chi puo' nasconderlo?), oppure basta, prendiamo quel che viene. Potremmo fare come nel basket, con la nuova regola dei possessi palla: una a te e una a me, e stop.

 

Per questo non riesco ad arrabbiarmi per il gol annullato a Gilardino. Il guardalinee non era in linea con l'ultimo difensore ma con il penultimo, e allora - commettendo un grave errore, ma in coerenza con quello che ha visto - ha alzato la bandiera. Si sarebbe trattato comunque di centimetri, pochi. Il rigore non dato a Jovetic in Juve-Fiorentina, invece, e' una topica clamorosa. Se non fischi quel rigore, perche' secondo te non e' fallo, allora corri come un ossesso verso Jovetic e lo ammonisci per simulazione. Altrimenti che conclusione dobbiamo trarre dalla decisione di Saccani? Che Jovetic e' inciampato? Che e' svenuto per l'emozione perche' gli era venuto il dribbling e la porta gli si spalancava davanti? E comunque sarebbe stato logico vedere un giocatore che fa un dribbling a rientrare, si libera del difensore e a quel punto simula? Non ti viene il dubbio - a te, arbitro - che l'abbiano steso davvero? Era rigore e basta, e pure bello grosso.

Ecco, il caso Jovetic segna il giro di boa del campionato. E non solo perche' e' capitato alla prima di ritorno. Ma perche' rimette tutti alla pari, cancella i precedenti dubbi (chi e' stata la piu' favorita dagli errori arbitrali) e fa ripartire il giochino da zero. Fossimo gente matura, noi tifosi di calcio di ogni etnia, ci si potrebbe generalmente rassenerare. Naturalmente sara' l'opposto: tutti inveleniti a vedere cosa capitera' la prossima volta, a chi e contro chi.

L'Inter ha pagato la pressione, pero' prendendo tre punti. Oppure: l'Inter ha preso tre punti, ma ha pagato la pressione. Decideremo quale frase sia piu' esatta quando sapremo, per esempio, quante giornate daranno a Mourinho, o se ci sara' la prova tv per Adriano, o se gli adduttori di Samuel e Chivu (porca troia, ricominciano gli infortuni mirati su un reparto) sono solo affaticati oppure lesi. Il campionato e' ridiventato roba seria. E quando il gioco si fa duro (cioe' ora) non ci si puo' tirare indietro.

 

 

Adriano, la batosta che non ci voleva

La crisi (forse) superata e ora lo stop. Come reagira'?

 

di Roberto Omini

Rientro previsto il 15 febbraio, domenica: il derby, nientemeno. Un Inter-Milan per (ri)cominciare, e la speranza nerazzurra di rivedere Adriano cosi' come l'abbiamo visto a San Siro contro la Roma in Coppa Italia (un gol, decisivo) e contro la Sampdoria in campionato (un gol, ancora decisivo: anzi di piu').

Adriano, l'Imperatore, il campione finito -sembrava definitivamente- nel gorgo dei suoi eccessi, la decisione di disfarsene perché oramai inconciliabile coi progetti morattiani, la scelta -quasi obbligata- di trattenerlo offrendogli l'ennesima chance, l'ultima occasione: fai vita da atleta, dimragisci, allenati, obbedisci alle regole, ti aspettiamo. Una scommessa, dopo le cento scommesse perdute, e rieccolo Adriano degli ultimi dieci giorni: serio, combattivo, goleador, non ancora Imperatore, ma sulla strada del recupero, di un'altra primavera, della speranza concreta.

Poi, lo sappiamo e lo abbiamo visto: quel pugno sciocco, gratuito, senza senso, non cattivo ma non conta per la prova tivu. Non una bravata, non un gestaccio oltre il quale rivedere pericolo del suo inabissamento verso chissa' quali altre amarezze o tentazioni. Pero' una vicenda che lo costringe a rimettersi in un angolo, ad aspettare, a rimuginare su se stesso, con la voglia (sua) e la speranza (degli interisti) che questo periodo di stop non preluda a uno status di depressione, di malinconia, e che possa ricadere nelle tentazioni.

Ecco, da qui al 15 febbraio c'e' il tempo per aspettare Adriano, per rifare il percorso delle ultime settimane, per capire se la tendenza al rialzo di gennaio e' una cosa seria oppure una variante del suo percorso verso il declino.

Di sicuro, e' arrivata la batosta nel momento meno opportuno: per lui, per l'Inter. Di sicuro, si poteva risparmiare quel pugno, ancorché istintivo (forse). Di sicuro, lo si aspetta con l'ansia di un derby, e vedremo Inter e Milan quella sera a che distanza saranno; e lo aspetta piu' di tutti Ibrahimovic per il quale la compagnia di Adri in attacco e' la migliore possibile. Quel che non si puo' sapere e' che Adriano sara', fra tre settimane.

26 gennaio 2009

 

 

 

 

 

 

CANTA NAPOLI  NERAZZURRA  PER MOURINHO

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