GENOA-INTER 0-5

Ore 20,45,il prof.Mourinho ha dato una lezione di calcio...Un primo tempo esaltante,controllato attraverso una superiorita' psicologica talmente imbarazzante ,che questo campionato sembra ,ormai,davvero poca cosa...Stavamo  dimenticando di giocare in un campo difficilissimo,contro una signora squadra,guidata da un grande allenatore...E ci stavamo dimenticando che giocavamo senza tre dei grandissimi 5 neoacquisti ... Balotelli unica punta ha dato la possibilita' ai nostri fantastici mediani , di inserirsi inesorabili...Gol fantastici,da cineteca,hanno fatto da cornice ad una partita perfetta,che ricorda il 4 a 0 di Roma di un anno fa,dopo la sosta,ed anche in quel caso giocammo col modulo ad una punta...Una solidita',un cinismo,una forza a dir poco commoventi...Chiedimi se sono felice...

Erody

 

 

Modificazioni genetiche

Genoa-Inter 0-5 Serie A, 8^ giornata.

 

Non ricordo esattamente perche' sono diventato interista, all’incirca quaranta anni fa.

Un mio cugino piu' grande era interista, fan sfegatato di Mazzola e quell’anno l’Inter avrebbe vinto uno dei piu' incredibili scudetti della sua storia.

Saranno state queste le spinte decisive, ma non ne sono sicuro: troppo tempo e' passato, e poi vai a stare nella testa di un bambino di nove anni.

Origini incerte, dunque.

Al contrario, certissimi saranno i motivi che spegneranno il sacro fuoco, un giorno o l’altro: la saturazione e l’insofferenza.

Lo confesso subito: faccio sempre piu' fatica a riconoscermi nel tifoso-medio-interista.

Una modificazione genetica e' avvenuta, ed io ne sono rimasto fuori. Poco male fin qui, ma il fatto e' che sono costretto dalla mia militanza nerazzurra a condividere alcuni habitat con dei soggetti che parlano una lingua diversa dalla mia, che si cibano di alimenti differenti, che vedono le cose diversamente da me.

Avendo da tempo smesso i panni di colui che vuole convincere la gente della bonta' delle proprie idee, l’alternativa rimasta e' quella di tacere, sopportare questo sconcio ed accontentarsi di piccole-grandi soddisfazioni platoniche.

La misura pero' comincia ad essere colma: sara' l’eta'.

La cosa che mi tiene ancora attaccato al carro e' quella sana dose di auto-ironia che scorgo anche in altri scampati alla mutazione, ma so benissimo che l’impari proporzione di forze in campo, un giorno non lontano, mi portera' a deporre sciarpe e amuleti, magliette ed appunti e a lasciare l’Inter in balia di questi pazzi, sciagurati ed incontentabili cannibali.

 

Non sono capace di interessarmi di cio' che non mi piace. Non andrei mai ad una mostra di arte moderna solo per il piacere di sghignazzare al cospetto di una sedia sfondata; mai andrei ad ascoltare un recital di poesie post-avanguardiste per starmene a giocare col telefonino; Per cui mi chiedo: cosa mai trattiene un tifoso seduto al suo posto a guardare una partita di una squadra che non ama, il cui allenatore e' ritenuto un incapace venditore di fumo, il cui presidente e' dipinto alla stregua dello scemo del villaggio, i cui giocatori sono classificati in un pittoresco ventaglio che va dal “cotto” al “brocco”, dall’inadatto al fuori ruolo?

Si sta scontando qualche peccato?

 

Una volta non eravamo cosi', me lo ricordo bene: ogni volta che scendevamo in campo erano tante e tali le paure dei nostri limiti, dell’avversario e di tutto quello che puntualmente ci capitava, che avevamo un approccio molto piu' partigiano e piu' aderente alla squadra. Mi ricordo partite che alla fine ci lasciavano sfiniti come se avessimo corso anche noi.

Io sono diventato interista cosi' e questo imprinting mi e' rimasto dentro, per cui oggi mi sento circondato da alieni che ragionano di Zanetti e Cambiasso ormai prossimi alla rottamazione; di Stankovic cronicamente mediocre, di Sneijder null’altro che un discreto centrocampista, di Motta e Milito una sorta di “doppio pacco” rifilatoci da quella volpe di Preziosi, di Eto’o infinitesima parte del grande Ibrahimovic e di Muntari come di un orsacchiotto di pelo (nero per giunta) sul quale si puo' riversare impunemente di tutto. Balotelli no, a quello ci pensano gli avversari in campo e sugli spalti.

 

 

Per una volta mi sentirei di sottoscrivere le dure parole di Lippi dopo la partita con Cipro. Se non fosse che lui almeno e' antipatico e tre quarti dell’Italia pallonara non lo puo' vedere.

Ma questi ragazzi invece, cosa vi hanno fatto?

 

A pensarci bene qualcosina l’hanno fatta: ci hanno fatti uscire dalle stalle dove Moggi & Co. ci avevano rinchiusi; ci hanno fatto vincere nove titoli in meno di cinque anni; ci hanno ridato una dignita' sportiva dopo decenni di buio.

 

Oggi siamo tutti qui, dopo una delle piu' belle partite della nostra storia moderna, roba da lustrarsi gli occhi,  a darci delle gran pacche sulle spalle e a dirci quanto siamo bravi, ma i piu' modificati geneticamente gia' pregustano le difficolta' della gara di Champions e l’impari confronto col Barcellona, scelleratamente presa a pietra di paragone.

 

Facciano pure.

Io invece ringrazio di cuore i ragazzi che ieri ho visto correre e lottare come un solo uomo, come tutte le volte in cui scendono in campo temendo una sconfitta.

Quando non si riesce a trovare il migliore in campo fra tutti quelli che hanno giocato vuol dire che non ci sono vie di mezzo: e' stato l’inferno o il paradiso. Ieri per me e' stato il paradiso…per qualcun altro, anche se non lo ammettera' mai, e' stato un inferno.

 

Grazie ragazzi, grazie Mourinho, grazie Presidente.

 

Veleno61

 

 

 

Genoa Inter 0-5

Ottobre 18, 2009
 

Smaltita la sbornia per i 5 goal lascio le solite considerazioni:

- abbiamo avuto la dimostrazione che un centrocampo che pensa e costruisce gioco a volte e' piu efficace di due o tre attaccanti insieme. Ieri sera seppur il Genoa ha tentato di metterla sulla velocita' senza contrastarci troppo in mezzo al campo, abbiamo assisitito ad una partita perfetta di tutti i centrocampisti in particolar modo a Snejder che e' salito in cattedra mostrandosi un vero numero 10. Chapeaux. Il prossimo anno, costi quel che costi, tentiamo di aggiungere un altro Cambiasso li in mezzo per favore

- prima di criticare Mario per il solito giallo gratuito (ancora sullo 0-0) o lodarlo per il goal e la prestazione, permettetemi di prendere le sue difese da un andazzo generalizzato che non mi piace per niente. Ormai e' prassi che al primo fallo che commette il pubblico avversario insorge come se avesse fatto chissa' quale scempio, i giocatori avversari si scandalizzano e lo circondano quasi per menarlo, i telecronisti ormai sono tutti allineati subito nel dargli addosso. Mi sembra si stia perdendo un po’ il lume della ragione. Ma cosa mai fa di male? Ieri cosa ha combinato di cosi' grave? tre falli tattici di cui uno ha portato ad una ammonizione? E suvvia, capisco la trance agonistica del pubblico di ieri, un po’ meno quella dei giocatori del Genoa anche se non e' facile quando ci credi cosi' tanto soccombere, pero' a volte bisogna accettare di perdere soprattutto quando vieni ridimensionato cosi' in 90 minuti dopo mesi in cui viene lodato l’allenatore, il gioco spumeggiante, l’ambiente ecc ecc. Poi a fine partita miracolosamente tutti tornano a ragionare e ad ammetere la superiorita' di uno rispetto all’altro, ma se nel mentre vale qualsiasi forma ti indimadazione e pressione contro l’avversario allora a maggior ragione Balotelli fa bene ad essere quello che e'

- Stankovich non ha annate intermedie. O fa anni da 6 risicato, o la mette da ogni posizione. La sua storia dice questo. Quest’anno sembrerebbe essere l’anno si. Tre indizi ormai sono una prova schiacciante. Dopo aver visto segnare Materazzi in rovesciata e Muntari segnare di tacco, ora Deki la mette al volo da 54 metri. Sempre ritornado ai segnali da me tanto amati, se non si tratta di un segnale del fatto che gira comunque bene che cos’e'?

- Lodiamo i tifosi del Genoa perche' hanno applaudito nonostante i 5 goal presi, lodiamo i tifosi del Genoa per i colori allo stadio e l’attaccamento alla propria squadra, ma facciamogli anche notare che urlare “Ladri Ladri Ladri” in una partita del genere fai solo scompisciare addosso dalle risate il resto della popolazione

- la storia recente dice che dalla prima partita dopo la seconda sosta l’Inter inizia a mettere il turbo e a costruirsi un distacco che si porta poi fino a Maggio. Ora abbiamo 3 partite consecutive (di cui due in casa di fila) abbordabili. Vietato perdere punti e poi a fine Novembre vediamo dove siamo. Questo campionato ci regalera' diversi altri pareggi. Se dietro nessuno si stacchera' con decisione e noi non perderemo punti quantomeno in casa, e' probabile si allunghi

18/10/2009

DOPO GENOVA

AFASIA

(TUTTI I 5-0 TE LI PORTI VIA)

Si', insomma, che dire? Basterebbe riavvolgere il nastro e rivedere la partita: cosa c'e' altro da dire? Allora e' meglio non dire niente, oppure poco. Anche perche' c'e' il fondato rischio che lo schema che ha divelto il Genoa resti un pezzo unico: prima si scherzava, ovvio, ma Eto'o e Milito mica vanno in panca. E il meraviglioso albero di Natale inventato da Mourinho finira' nell'archivio delle imprese di giornata. Forse destinato a rimanere un'opzione dorata (il 4-3-3, volesse il cielo, scala di un posto) per qualche emergenza di formazione o per qualche estemporanea missione cinica e specialistica in trasferta.

Ieri sera Mourihno ha proposto uno schema nuovo, figlio di una situazione contingente, e miracolosamente si sono riprodotte sul campo tutte le condizione perche' questo schema funzionasse. Cinque gol e almeno tre quasi-gol in casa del Genoa champagne (meno di un mese fa non si parlava quasi d'altro) in un'oretta di gioco effettivo (il resto e' stato accademia, mica e' bello vincere 12-0) e' roba da stropicciarsi gli occhi. Ma, appunto, va detto che il Genoa ha collaborato: praterie a disposizione per l'uomo che ama le praterie a disposizione (Balotelli), larghi varchi per l'uomo che adora i varchi in cui infilarsi (come negarglielo?) (Stankovic), cinque metri  o anche piu' a quasi costante disposizione di uomo che ama avere cinque metri liberi per guardarsi intorno (Sneijder). E cosi' la punta dell'albero di Natale, ragazzi, si e' illuminata alla stragrande. A parte la goduria per il meraviglioso spettacolo, prendiamo in modesta considerazione il fatto che normalmente gli scenari in cui si muove la nostra beneamata sono leggermente piu' claustrofobici, e che di fronte non sempre abbiamo compagini ambiziose fino alla sboronaggine ma squadre impostate per strapparti un punto a ogni costo.

Comunque:

1) teniamoci stretta la forma (non solo fisica) di Stankovic. E' uno di quei pochi uomini degli ultimi anni (penso a Cambiasso, o a Maicon, o naturalmente all'Ibra che fu) la cui vena e' sempre direttamente proporzionale alla condizione e all'efficacia dell'intera Inter.

2) memore di decine di so'le, parlo sempre con circospezione di acquisti "di nicchia" (gente presa specificamente per un ruolo e una funzione ben precisa, che non sia quella di spazzare l'area o di metterla di dentro) che alla prova dei fatti si rivelano azzeccati. Ma l'olandese (toh, non lo nomino) mi sembra proprio la persona giusta.

3) ieri, al momento dell'ammonizione e con lo stadio che lo sfanculava, ammetto di avere pensato che Balotelli rischiava di essere sostituito anche prima della fine del primo tempo. Da li' in poi, invece, e' stato perfetto, nel gioco e nell'atteggiamento, compresa l'esultanza per il gol (ha saputo mandarli affanculo ma con misura) (basta uno sguardo). Credo sia una delle prime prove di maturita' complessiva di Supermario. Quello di ieri sera e' esattamente il Supermario che ci serve.

4) interessante la discussione sul pubblico del Genoa. Lo spettacolo finale e' decisamente inconsueto per l'Italia, dove dopo uno 0-5 e' piu' facile che ci si aspetti fuori o che si esca a venti minuti dalla fine. E quindi complimenti. Pero' il primo tempo dei tifosi del Genoa (Balotelli preso scientemente di mira, vittimismo a ogni decisione sfavorevole dell'arbitro) direi che e' nella norma. E quindi, cordialmente, il voto finale e' uno stanco clap clap.

5) e infine: dopodomani c'e' una partita da vincere in Champions. The show must go on (do you understand?)

 

 

Genoa vs INTER 0 - 5
Sarei un bugiardo se vi dicessi che non nutrivo timori per la sfida contro il Genoa, un avversario che tra le mura del proprio stadio ha sempre disputato ottime partite, mostrando organizzazione di gioco e grinta da vendere, chiedere alla j**e per i dettagli.

 

Ad aggravare i timori, le contemporanee assenze di Eto'o, Milito e Motta e con l'eco nelle orecchie delle parole di Mourinho “Quando siamo scesi in campo con i giocatori che si sono uniti alla squadra dalla scorsa estate, abbiamo sempre vinto e abbiamo giocato sempre bene, quando qualcuno di loro e' stato assente abbiamo avuto piu' difficolta', ma siamo sempre stati una squadra equilibata”.


Le ipotesi sullo schieramento dei ragazzi, vedevano Suazo come possibile spalla di Balotelli ed invece Mourinho ha schierato un'Inter ad una sola punta, con StraordiMario supportato da Sneijder e Deki.

 

Come ha detto Cambiasso, a fine gara, non conta il numero dei giocatori schierati in un reparto, ma quello che conta, che fa la differenza, sono i dettami tattici, i movimenti che questi compiono durante la varie fasi della partita.

 

Cosi' un Inter apparentemente ed effettivamente “spuntata” ha segnato il maggior numero di goal, in una sola partita, in questo campionato, ma soprattutto cinque goal per cinque diversi marcatori.

 

Vincere a Marassi e' molto difficile, ma vincere cinque a zero e' davvero “tanta roba”, parole di Stankovic, autore di un goal superlativo, frutto di una miscela fatta di intuizione, buoni piedi ed un pizzico di fortuna, che da centrocampo, direttamente sul rinvio di Amelia, ha “piazzato” il terzo dei cinque sigilli. Musica di una squadra, un gruppo, che ha mostrato di essere fortemente unito e pronto a lottare insieme su qualsiasi campo.

 

Come al solito Balotelli e' stato oggetto di insulti e falli a non finire, ma StraordiMario non si lascia intimorire, non lo ha mai fatto, ed ha giocato una buona partita segnando il goal del due a zero e rischiando di segnarne altri due. Ha finito la partita un po' ammaccato ed incerottato, i giocatori del Genoa, Sculli e Biava su tutti, hanno cercato di indurlo alla reazione, ma nonostante il cartellino giallo, Mario ha mantenuto i nervi a posto ed il suo contributo alla squadra e' stato piu' che positivo. Non e' stata una partita facile, si e' inasprita molto rapidamente e si e' giunti al limite in un paio di situazioni, soprattutto al termine del primo tempo, quando si e' sfiorata la rissa ed e' stato espulso Scarpi, secondo portiere del Genoa, un po' troppo “attapirato”.


L'Inter e' stata perfetta, ha dominato la partita ed il Genoa non e' mai stato in grado di impensierire Cesar, ma possiamo onestamente ammettere che tutto e' andato per il verso giusto, probabilmente ci sarebbe riuscito di fare tutto l'impossibile. Ci sono state partite in cui nonostante l'impegno, mancava quel pizzico di buona sorte, ma con il Genoa la fortuna soffiava a nostro favore ed ogni tanto questo non guasta.

 

Parlare di un singolo sarebbe riduttivo, impossibile indicare un nome su tutti, e' stata una prestazione del gruppo, che ha saputo sopperire alle assenze ed ha saputo interpretare perfettamente gli schemi ed i movimenti che Mourinho aveva pensato per questa partita.

 

Mi associo ai complimenti che Mourinho ha rivolto ai tifosi Genoani per l'incitamento e l'attaccamento che hanno dimostrato verso la loro squadra, nonostante il risultato. Anche se meritano qualche schiaffone virtuale quei soliti “dementi” che si prodigano in cori antisportivi ed offensivi, persone che non hanno spina dorsale, ne morale.

 

In fine un piccolo pensiero, un gesto d'affetto con il medio della mano destra per tutti colori che contro l'Udinese avevano fischiato Muntari, autore questa sera di una buona prestazione.

Adesso la testa alla Champions, un'altra partita difficile ma soprattutto decisiva per il nostro cammino europeo. Forza Ragazzi, Avanti cosi'!

 

LA CANZONE DI MOURINHO 2009-2010

 

 

 

LA CANZONE DI MILITO

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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