INTER-CAGLIARI 3-0

ORE 15.00 : LEZIONI DI CALCIO

La partita perfetta.Iniziata subito con un assetto tattico ineccepibile,dove,tra le tante cose, sin dal primo minuto si da' carta bianca a Santon,per quanto concerne la fascia sinistra,tanto che sia Motta che Eto'o sembrano preferire i movimenti all'interno...Al 6' grandissima azione in slalom del capitano che si presenta in area dopo aver arato tutto il campo,e serve al centro Eto'o ,sul cui tiro rimpallato interviene implacabile Goran...Il Cagliari  reagisce con veemenza,ma da quel momemto comincia una serie di passaggi palla a terra,di fantastico possesso palla...insomma il famoso calcio spettacolo...che piace a Mou,che piace alla critica,che piace a tutti noi....Sono finiti i tempi dei lanci lunghi verso il nasone...I movimenti senza palla in aiuto della squadra vedono protagonisti tutti i ragazzi ,nessuno escluso...E Pandev sembra oggi davvero una spanna su tutti...Al 20',al corner guadagnato da Maicon con un grande fraseggio con Eto'o,l'incornata di Samuel (fantastico,concentrato  nonostante il lutto familiare)ci porta sul 2 a 0...continua il dominio territoriale senza sprecare palloni...Verso la fine del primo tempo un'azione sfortunata porta all'annullamento di un gol difficilissimo da convalidare..Matri in offside raccoglie il pallone servitogli da  Santon ,molto difficile da valutare in tempo reale......e subito dopo un miracolo di Julio Cesar fa capire che per il Cagliari ,oggi,non e' giornata...C'e' ancora il tempo di vedere una grande discesa di Eto'o che serve in area Milito che manca una grandissima occasione...Nella seconda parte della gara la sceneggiatura non cambia,e Milito,al 2', suggella un'azione da manuale,in cui vengono coinvolti tutti e tre gli elementi del tridente,andando a cogliere i frutti di una partita impeccabile...Milito ,in questa gara ,ha fatto di tutto,ed e' un piacere per gli occhi e per il cuore, vederlo ripiegare nella propria area ed essere sempre presente in ogni momento di gioco....Quanto a Mou,i ragazzi glielo dovevano...dare una lezione di calcio alla squadra allenata dalla "panchina d'oro 2009" rappresenta il regalo piu' bello al momento giusto...

Erody

 

 

 

 

Allegri lo aveva detto, commentando la fresca vittoria del titolo di Seminatore d’Oro: “adesso per farmela pagare, Mourinho come minimo me ne rifila tre…”: da persona intelligente quale e', deve aver capito che il premio, oltre che per le sue indubbie qualita' di allenatore, gli e' stato conferito anche grazie alla scarsa popolarita' di cui il suo avversario gode sia fra i suoi colleghi, sia fra gli addetti al lavori in generale; uno sgarbo al portoghese non se lo nega nessuno, potendo: a nulla e' servito vincere uno scudetto al suo primo anno in Italia e in mezzo a mille difficolta' interne ed esterne.

Che volete che sia per uno come lui?

Bene ha fatto a non commentare ed anzi a rilasciare interviste lusinghiere nei confronti del vincitore.

Tanto poi, dopo pochi giorni se lo sarebbe trovato nuovamente di fronte, stavolta sul terreno di gioco e l’occasione sarebbe stata ghiottissima per scavare un profondo solco tra le meschine ripicche di gente frustrata e la realta' impietosa di una superiorita' schiacciante.

Una realta' che attesta senza ombra di dubbio un dato inconfutabile: siamo ai livelli della miglior Inter di ogni tempo; della miglior Inter di Mancini, della miglior Inter del Trap, tanto per restare ai tempi recenti.

 

 

Vorrei essere capace di far si che ciascuno di noi, per un istante si fermasse a pensare a quello che ho appena scritto; a considerare quanto siamo fortunati noi, oggi, a poter accendere la TV e guardare le partite di questa Inter.

Certo, nel calcio tutto e' aleatorio, ogni cosa e' soggetta agli estri del momento, basta un niente e tutto cambia; ma questo e' -caso mai-, un rafforzativo del concetto: proprio perche' tutto puo' cambiare da una partita all’altra, dovremmo godercelo per quello che e', un premio a tanti anni di sofferenze e di amarezze nei quali abbiamo tenuto duro.

 

E’ presto per considerazioni generali di qualunque tipo, tuttavia una cosa mi sento di poterla dire: l’artefice principale di tutto cio' ha un nome e cognome: Jose' Mourinho.

E’ all’ombra della sua personalita' e del suo carisma che Moratti, Branca, Oriali, i giocatori e noi tifosi siamo cresciuti; e' questo che fa di lui un personaggio unico: altri avrebbero potuto semplicemente dare un gioco alla squadra; piu' o meno assistiti dalla buona sorte avrebbero potuto raggiungere dei risultati.

Solo lui pero' poteva cambiare l’Inter.

Ecco: la nostra fortuna di tifosi del 2010 consiste proprio in questo: poter dire:”noi eravamo li' quando tutto cio' accadeva”.

 

Chi mi conosce lo sa: sono succube (ideologicamente parlando) di quest’uomo: prima di lui era solo il calcio e solo il calcio restera' dopo che se ne sara' andato, ma sfido chiunque di voi a dire che da quando lui e' a Milano ci si e' nutriti di solo calcio.

Anzi, ve la diro' tutta: del calcio in se' forse mi ero persino stancato; troppo banale, troppo ipocrita, troppo falso, troppo scontato.

Vincere tre scudetti di fila aveva persino minato alla base le fondamenta del mio essere interista, basate com’erano sulla sofferenza, sulle delusioni, sulle amarezze.

Chi mi ha tenuto avvinghiato al giocattolo, facendomi tornare un ragazzino e' stato lui.

Vederlo osteggiato, sabotato, vilipeso da gente che non vale un decimo della sua caratura me lo ha fatto amare ancora di piu': le sue incazzature sono le mie incazzature; le sue esultanze sono le mie esultanze, i suoi sorrisi sornioni sono i miei.

Che triste cosa sara' l’Inter dopo di lui.

E che triste cosa e' adesso non godersi questi momenti pensando al Chelsea, alla Champions, alla dimensione europea che ancora non avremmo.

Non sapete cosa vi perdete, o voi che avete il chiodo fisso!

 

Partita eccellente.

Veramente non credo di poter trovate giudizio piu' calzante; se solo avessimo in squadra il Motta visto nel Genoa, ci si potrebbe accostare ad ogni partita come ad un film del filone fantascienza: grandi effetti speciali e lieto fine garantito.

Tutti bravi, da Julio Cesar a Santon; dal mister in campo Cambiasso al bionico Zanetti; dal positivissimo Pandev al regista d’attacco che mai abbiamo avuto Milito.

 

Agli inseguitori, per adesso non rimane che focalizzare i loro rispettivi bersagli, lasciando perdere lo scudetto.

Quelli del gap annullato, quelli dell’Amore e compagnia cantando sono alle prese con le loro sabbie mobili e noi ce li lasciamo volentieri.

L’unica arma che gli rimane e' il possibile crollo psicologico che potremmo avere qualora le cose in Champions vadano come sono sempre andate finora: non illudiamoci.

Chi adesso ci osanna a denti stretti, tornera' a fustigarci come sempre.

E come sempre stara' a noi non cadere nel tranello.

Ma questa sara' un’altra storia; per adesso lasciatemi dare un’altra occhiatina col binocolo.

Veleno61

 

 

 

 

LA CANZONE DEL CAPITANO

 

 

ATTENTI  A  LUCIO

 

 

 

LA CANZONE DI SNEIJDER

 

 

LA CANZONE DI SAMUEL THE WALL

 

 

 

L'ARCA DELLA CHAMPIONS

 

LA CANZONE DI MOURINHO 2009-2010

 

 

 

LA CANZONE DI MILITO

 

 

LA CANZONE DI ETO'O

 

LA CANZONE DI MAICON

 

LA CANZONE DI BALOTELLI

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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